L'Eternità dei Lumi
Il percorso espositivo dal titolo "Raimondo di Sangro: l'eternità dei lumi", allestito a cura di Bruno Crimaldi e Eduardo Nappi, e promosso dall'Istituto Banco di Napoli – Fondazione, dal Comitato per le celebrazioni del tricentenario e dalla casa editrice alóς, sarà inaugurato martedì 25 gennaio alle 14.30 presso l'Archivio Storico del Banco di Napoli a Palazzo Ricca, in via dei Tribunali, dove resterà aperto fino al 28 febbraio. Pannelli esplicativi guideranno il visitatore in un viaggio alla scoperta di una suggestiva selezione tra le centinaia di documenti conservati presso l'Archivio Storico del Banco di Napoli, bancali che rivelano la complessa personalità del di Sangro, mecenate generoso ed esigente, geniale ideatore del progetto iconografico della Cappella Sansevero.
Attraverso tali documenti sarà possibile ricostruire alcuni aspetti della storia familiare dei di Sangro e del suo rappresentante più illustre, tra curiosità sugli artisti, sulle opere, sulle invenzioni e le scoperte di Raimondo e sulle spese da lui sostenute per i lavori. In particolare saranno esposti il documento che attesta il pagamento a Giuseppe Sanmartino per la realizzazione del Cristo velato "ricoperto da una sindone di velo trasparente dello stesso marmo"; i pagamenti ricevuti dagli scultori Lazzari, Onelli, Marmorano, Naccherino, Persico, Celebrano e dai pittori Russo, Pesce e Guglielmi, per la realizzazione delle meravigliose opere che adornano la Cappella Sansevero; i documenti che provano la passione del principe per il gioco del lotto e gli ingenti debiti contratti per i lavori
di ristrutturazione della Cappella e del Palazzo Sansevero.
Di rilievo sono le collaborazioni per la realizzazione delle affascinanti Macchine Anatomiche e le forniture di caratteri per la stamperia del principe. Per la prima volta sarà esposta la fede di credito del 1.novembre.1737, scoperta di recente, attestante l'acquisto, da parte di Raimondo di Sangro, per 770 ducati, del palco n. 23 del Teatro di San Carlo, concluso per finanziare gli ingenti lavori di costruzione intrapresi da Carlo III di Borbone.
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