La casa editrice alóς è nata nel 1996 per l'esigenza di soddisfare una precisa richiesta proveniente da un gran numero di lettori e appassionati della Storia e della cultura napoletana: quella di trovare delle opere che proponessero un approfondimento serio e stimolante dei personaggi e delle tematiche più rilevanti della storia cittadina.
alóς, distaccandosi dalla moda editoriale dilagante di riproporre in modo stereotipato e semplicistico tali argomenti e di evidenziarne gli aspetti sensazionalistici, ha scelto di pubblicare una serie di opere che privilegiando la divulgazione corretta, l’approfondimento critico delle fonti, fornisse un contributo concreto alla ricerca ed allo studio dei fenomeni culturali ed artistici meno esplorati di questa parte di mondo.
Il programma culturale della casa editrice è stato sviluppato per obiettivi successivi di medio periodo che consistono nell’orientare il catalogo su collane mirate per oggetto e diversificate per tipologie di lettori, i quali possano ritrovare nei testi pubblicati un percorso di conoscenza approfondito e corretto, tuttavia non pedante, che faccia da stimolo per successive operazioni culturali e di conoscenza di luoghi, storie, personaggi, soprattutto legati alla Città di Napoli.
Il primo di questi macrobiettivi consiste nel lumeggiare la figura e le opere di Raimondo de Sangro di Sansevero, troppo spesso avvilite dalle fosche tinte della leggenda più mistificante e invece troppo poco esplorate per il rilievo che meritano nel panorama culturale del settecento Europeo.
Negli anni alla ricerca principale si è aggiunta una riflessione sulla percezione dell'opera d'arte anche contemporanea partendo dal lavoro di artisti contemporanei comunque investiti e affascinati dalla forza del messaggio culturale lanciato da Raimondo di Sangro.
In questo senso sono state create alcune collane editoriali:
la prima, LAPIS, ha un taglio prettamente divulgativo; avvicina il lettore in modo lieve ed avvincente ad un’informazione corretta e verificata sui molteplici aspetti della personalità di Raimondo di Sangro, mettendone in risalto la centralità nel panorama culturale del Settecento. Con l'apporto di un apparato iconografico ricco LAPIS dunque ha un doppio significato: da un lato suggerisce il leggero ma indelebile tratto della matita che sottolinea ed appunta i tratti salienti della personalità del principe, ma nel suo significato alchemico di “pietra” suggerisce al lettore anche il fine ultimo del suo percorso di conoscenza, appunto la pietra della conoscenza.
Con questo spirito sono stati pubblicati anche i cataloghi delle mostre dedicate a Raimondo di Sangro e tenutesi all'interno del Museo Cappella Sansevero: Chartulae desangriane, il Principe committente (2006) e poi Parole Maestre Libri antichi e rari per il principe di Sansevero (2007).
Le collane SUBSTANTIA e SUBSTANTIAminima invece si propongono di indagare il pensiero espresso nelle opere a stampa scritte da Raimondo di Sangro, nonchè riproporre quelle da lui stesso edite o studiate, e fino ad ora mai affrontate in chiave critica. Tali opere, unitamente alla proposta di testi e saggi dedicati ai di Sangro, consentiranno alla comunità degli studiosi e degli appassionati, non solo di conoscere nella loro interezza opere di difficile reperibilità, ma anche di fruire dell’apporto critico degli studiosi più rinomati sulla materia. Tali opere dunque vogliono rilanciare un dibattito serio ed approfondito sulla cultura napoletana del Settecento, fornendo anche documenti inediti, frutto di apposite ricerche. I testi proposti sono trattati come vere e proprie sostanze concrete la cui combinazione e analisi potranno fornire spunti per ulteriori ipotesi, dibattiti e ricerche, sempre rigorosamente documentate.
Dal 2000 alóς ha proposto sempre più stabilmente una contaminazione dei luoghi “consacrati” all'itinerario di visita museale della Cappella Sansevero con mostre di artisti contemporanei comunque investiti e affascinati dalla forza del messaggio culturale lanciato da Raimondo di Sangro. In questo ambito è nata la collaborazione con NOTgallery che ha portato a pubblicazioni e cataloghi tra cui si segnala la e-rivista NOTpaper che con i suoi numeri ha avviato intorno alle opere di artisti contemporanei una lunga riflessione sulla percezione ed espressione dell'arte tra “analogico” e “digitale”.